Monti Sibillini
Sibillini, oggi protetti da uno dei più belli tra i parchi nazionali sorti negli anni Novanta, si sviluppano in direzione nordovest/sudest con una serie di vette che superano i 2.000 metri — monte Rotondo (2.102 m), monte Priora (2.332 m), Bove (2.112 m), Porche (2.173 m), Argentella (2.200 m), Vettore (2.476 m) — e che restano coperte dalla neve per molti mesi all’anno. Diffuse un po’ ovunque sono le tracce del glacialismo quaternario con circhi, profonde valli dalla tipica forma a "U", il lago di Pilato, mentre all’azione dissolvente delle acque sulla roccia calcarea precedentemente modellata da spostamenti tettonici si devono le grandi depressioni longitudinali situate nel cuore del parco: i magnifici Pian Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto nei pressi del paesino di Castelluccio di Norcia. Oggi queste distese infinite di prato sono il paradiso delle pecore, dei fotografi e degli appassionati di parapendio e deltaplano, che vi atterrano dopo il decollo dai ripidi pendii erbosi circostanti.
Altro ambiente straordinario dei Sibillini è quello delle gole, varchi naturali scavati dai torrenti che risalgono la montagna a tratti fra pareti vertiginose, distanti appena qualche metro. Quelle dell’Infernaccio, dell’Ambro e del Fiastrone sono tra le più suggestive e il loro ambiente solitario spiega all’escursionista le ragioni che portarono nei secoli passati molti eremiti, perlopiù appartenenti ad ordini religiosi, a sceglierli come dimora. All’Infernaccio è possibile incontrarne ancora uno, tra i faggi del bosco di S.Leonardo, che vive la sua solitudine nell’antico romitorio costruito su un costone roccioso dai monaci farfensi tra il IX e il X secolo.
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