Visso
Le origini di Visso si perdono nella notte dei tempi. Sembra infatti che la città, identificabile con l' antico Vicus Elacensis, sia anteriore a Roma ed a Roma abbia dato uomini illustri quali Vipset (da cui prese il nome Visso), che fu console romano. Ai primi del ' 200 l' abitato, che nel frattempo aveva preso il nome di Visso, fu semidistrutto da un terremoto. Fu allora abbandonata la collina e le nuove case vennero costruite nella conca fra le rive dei fiumi, Ussita e Nera. Unita al Ducato di Spoleto, dipese poi da Conti feudatari dell' Alto Nera, finché, organizzatosi in Comune autonomo fiero e bellicoso, fu sempre in lotta, fino alla metà del ' 500, con i comuni confinanti di Camerino, Montefortino e Norcia con la quale ebbe a sistemare ogni questione con la celebre battaglia di Pian Perduto, vinta dai Vissani (1522). Nel 1538 Gregorio III, elevò Visso a sede dei Governatorio, alle dipendenze del Legato Pontificio dell' Umbria. Nel 1828 fu fregiata del titolo di Città da Leone XII. Nel 1860 Visso venne staccata dall' Umbria e passata alle Marche. Parchi e Giardini Da Via Roma, deviando per la strada che conduce a Castelsantangelo, si accede all' angolo più ridente riposante di Visso: il GIARDINO DEL LAGHETTO. La natura e la mano accorta dell' uomo hanno saputo creare un complesso quanto mai armonico ed accogliente che esercita un irresistibile richiamo sul turista o villeggiante desiderosi di quiete e di svago. Si inizia con il magnifico campo da tennis circondato da una fitta cornice di pioppi svettanti e fiancheggiato da eleganti aiuole fiorite e da scroscianti corsi d' acqua. Attraverso viali ombrosi e dovizia di fiori si raggiunge, a destra il bocciodromo coperto e a sinistra il suggestivo piccolo laghetto, intorno al quale è gradita la sosta. Segue il centro sportivo con ampia piscina e solarium, altro campo da tennis ed un regolare campo di calcio. Altri luoghi tranquilli, ricchi di ombre e di verde, sono il GIARDINO PUBBLICO, lungo la via Roma, il PIAZZALE attiguo alla Porta Ussita ed il viale che lo prosegue, il parco annesso al Monumento ai Caduti, il PARCO JAJA.
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